I segni del lavoro dell'uomo - Ipotesi e usi [solo testo]

*I segni del lavoro dell’uomo ancora presenti nei villaggi rupestri costituiscono un patrimonio eccezionale, utile a cogliere aspetti sociali ed economici di questi contesti, oggi poco indagati e quasi oscurati dalla bellezza delle chiese e degli affreschi che ne decorano le pareti.*

 Il villaggio rupestre è caratterizzato dalla presenza di diversi ambienti destinati ad attività produttive, ma se da un lato è relativamente semplice identificarli come tali, molto più difficile risulta attribuire ad essi una precisa destinazione d’uso. Il complesso che qui si descrive si colloca ai margini del villaggio, a suggerire l’ipotesi di un laboratorio artigianale non compatibile con la presenza delle residenze e delle altre attività del villaggio. La grotta (figura 2) si compone di un vano abbastanza ampio, caratterizzato dalla presenza di numerose nicchie alle pareti e di un vasto camino; l’ambiente è chiuso da un muro a due paramenti, quello esterno in conci squadrati di tufo e quello interno, sicuramente molto più antico, in blocchi irregolari, che inglobano anche resti di una macina (figura 4).

Le operazioni di pulizia, dalla terra e dai detriti che si erano accumulati nel tempo, hanno evidenziato le tracce degli antichi usi scavate nel piano di calpestio. È infatti emerso, oltre ad una piccola conca probabilmente destinata ad alloggiare un grande contenitore in terracotta, un interessante sistema di vaschette in relazione tra loro (figura 1) e funzionali ad una specifica attività produttiva: una vasca di forma subcircolare è connessa con l’esterno della grotta attraverso un canale scavato anch’esso nel banco tufaceo, probabile scarico per le acque di lavorazione; sui lati del canale sono state poi rinvenute due vasche profonde pochissimi centimetri. I pochi reperti di interesse archeologico rintracciati, ascrivibili ad un ampio arco di tempo e frammisti a intrusioni recenti, non forniscono ulteriori informazioni sugli antichi usi e sul periodo di attività dell’impianto. degli spazi e i segni ancora presenti suggeriscono una prima ipotesi interpretativa su quelle che sono state le successive destinazioni del complesso rupestre.

Il sistema di vaschette suggerisce l’ipotesi di un uso legato alla lavorazione di prodotti, pelli o più probabilmente tessuti, per la quale era necessaria la disponibilità di acqua fornita dalla cisterna posta immediatamente all’esterno della grotta; la lavorazione produceva acque di scarico che andavano rapidamente allontanate attraverso il canale di scolo. Un uso, probabilmente successivo, connesso ad attività pastorali è attestato invece dalle numerose mangiatoie e caviglie presenti sulle pareti; probabilmente la grotta era utilizzata anche per la trasformazione in loco dei prodotti, come suggerisce il camino, di dimensioni adatte a svolgere lavorazioni al suo interno. La presenza di una seconda cisterna all’esterno del complesso, la cui tipologia, scavo rettangolare coperto da volta a botte in tufo, è relativamente recente, potrebbe essere pure connessa all’attività pastorale, attestando quindi Il perdurare di tale attività fino a tempi abbastanza vicini. Le ipotesi avanzate andranno verificate attraverso lo studio di casi simili e l’approfondimento delle indagini archeologiche.

This cave Is Iocated on the edge of the village and Is made up of a large room with a Iot of different niches in IL a Iarge fireplace and a network of basins dug into the floor Ieading to a dram. One hypothesis Is that this cave was used (or different purposes at different times. Some of the features (the mangers, the stone loops and the tireplace) suggest that this area was used (or Iooking atter Iivestock and (or making dairy products. The system of basins, by contrast, would seem to suggest that the area was used fo, producing goods. perhaps textiles, which required water, which would bave been provided by the ramnwater-cistern Iocated /ust outside the cave. This water would then bave drained away quickly down the channels.

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