I segni del lavoro dell'uomo - Le cave [solo testo]

*La presenza dell’uomo in questo territorio è da sempre legata alle risorse disponibili nell’ambiente, tra le quali particolare importanza ha il stufo’. La sua relativa tenerezza e lavorabilità ha permesso lo scavo degli ambienti rupestri che compongono il villaggio di Lama d’Antico e l’estrazione del materiale, da numerose piccole e piccolissime cave lungo la lama, per la costruzione di edifici e masserie.*

Il territorio di Fasano a valle della scarpata delle Murge è caratterizzato dalla presenza della calcarenite (detta impropriamente tufo), una roccia organogena prevalentemente di origine marina risalente al periodo pleistocenico (1.500.000 - 1.000.000 di anni fa), la cui relativa tenerezza e lavorabilità ha permesso all’uomo di scavare nelle pareti delle lame i numerosi villaggi rupestri che punteggiano il territorio e dl utilizzarla come materiale da costruzione ormai da tempi lontanissimi. La maggior parte delle grotte attualmente visibili nell’area del parco rupestre sono opera dell’attività dl scavo plurisecolare dell’uomo, che ha sfruttato il fronte di cava naturale costituito dalle pareti della lama. Pochi sono i casi dl ripari naturali sotto roccia, utilizzati già dai primi abitanti delle lame in epoca preistorica, mentre molte grotte conservano ancora evidenti, sulle pareti o sul soffitto, i segni del piccone e degli antichi strumenti di scavo. I materiali litoidi frutto dell’escavazione degli ambienti rupestri erano poi riutilizzati per la realizzazione dell’eccezionale sistema di muretti e di terrazzamenti in pietra a secco che in parte vediamo ancora oggi.

Nei secoli, ai segni del lavoro dell’uomo finalizzati allo scavo degli ambienti rupestri si sono sommati quelli connessi all’estrazione dei blocchi di calcarenite per la realizzazione di costruzioni sub divo, masserie ed abitazioni dei centri urbani. L’intera area del parco è interessata dalla presenza di numerose piccole e piccolissime cave all’aperto, e persino diversi ambienti rupestri sono stati coinvolti da escavazloni successive al periodo di vita del villaggio rupestre. Le aree di cava sono tutte frutto di escavazione manuale. Le tecniche e gli strumenti di scavo sono rimasti sostanzialmente immutati fin quasi alla metà del Novecento, rendendo quindi di difficile datazione e singule aree di cava, alcune delle quali sono certamente molto antiche in quanto le superfici presentano i segni di un uso successivo all’estrazione del tufo. ancora legato alla vita del villaggio rupestre medievale. Le limitatissime dimensioni di molte di queste cave lasciano intendere che si trattava di attività finalizzate a soddisfare le singole esigenze degli abitanti della zona. L’escavazione all’interno di molti ambienti rupestri (figura 2), successivamente al loro abbandono, e il conseguente abbassamento della quota di calpestio, ha comportato la perdita di importanti informazioni sulle caratteristiche originarie dl questi spazi e quindi sugli usi a cui erano in origine destinati. L’articolato ambiente posto di fronte alla chiesa di Lama d’Antico è stato per esempio interessato da un’intensa attività estrattiva al suo interno (figura 3), che impedisce oggi di accertarne l’originaria funzione. Esso è caratterizzato almeno in parte da segni di notevole precisione, che tendono ad escluderne un uso residenziale o produttivo, facendo piuttosto ipotizzare una sua destinazione religiosa o comunitaria.

Alla stessa maniera l’escavazione dell’area antistante la chiesa rupestre di Lama d’Antico, cosi come probabilmente avvenuto anche dinanzi alla chiesa di San Lorenzo (figura ha comportato la cancellazione di una parte, probabilmente estesa, dell’area cimiteriale del villaggio. Si può infatti notare come l’imboccatura delle cisterne situate sui due lati dell’entrata alla chiesa fosse in origine molto più alta di quella attuale e che le stesse cisteme, persa la loro funzione originaria, siano state poi utilizzate come discarica per grossi blocchi scarto della cava.

The geology of the Fasano area features a lot of 50ff and friable calcarenite rock, which man has hollowed out far use as clitf dwellings and extracted for bui!ding materia!s. The area of Lama d’Antico is dotted with a number of smal! and tiny open quarries, and severa! cliff areas have been quarried since the village was abandoned. The qua rry areas inside the park are all the result of manual excavation. The fact that they are so smali would seem to indicate that they were simply excavated to meet the individuai needs of the inhabitants of the area.

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