Lama d'Antico - La pittura [solo testo]

*Le pitture della chiesa di Lama d’Antico contribuiscono a distinguerla dalle altre chiese rupestri del territorio di Fasano; architettura e decorazione pittorica definiscono, infatti, un luogo di culto di particolare importanza. Peculiare è la compresenza nella pittura, così come nell’architettura, di elementi della tradizione orientale e di quella latina.*

La chiesa in origine doveva essere interamente affrescata ed oggi restano, compromesse dal lungo abbandono (figura 1), le scene raffigurate nel berna e alcune icone di santi, isolate o in trittici, lungo le pareti della navata principale e negli archetti della navata laterale. In alcuni punti si rinvengono palinsesti, cioè pitture sovrapposte di periodi diversi, in cui si leggono anche quattro differenti strati di intonaco. Anche la facciata esterna doveva essere originariamente decorata, come attestano le poche tracce rimaste. Di grande interesse iconografico e compositivo è la raffigurazione presente nella lunetta absidale. Al centro è la Maiestas Domini. scena cristologica tratta dall’Apocalisse, con il Cristo racchiuso in una mandorla di luce e ai quattro lati i simboli degli evangelisti, iconografia propria della tradizione normanno- latina; ai due lati del Cristo sono raffigurati San Giovanni Battista (figura 2) e la Vergine con il Bambino, come nella Deesis, iconografia invece di derivazione bizantina.

L’insieme è frutto pertanto della contaminazione, tipica dei periodi di passaggio, tra motivi propri della tradizione bizantina e altri di quella occidentale. Al lato dell’abside, in posizione di rilievo, è raffigurato un santo riconoscibile come San Giovanni Battista, a cui verosimilmente la chiesa era in origine dedicata. Peculiare è la raffigurazione di tre santi vescovi entro gli archetti scolpiti della navata laterale, sulla parete di fronte all’ingresso; un’iscrizione esegetica ha consentito di riconoscere, nella figura centrale, San Martino, uno dei santi più conosciuti in Europa, la cui venerazione in Italia si è diffusa dall’XI secolo. Significativa è la compresenza di santi di origine orientale (San Lorenzo, San Filippo figura 4, Santo Stefano) occidentale (San Martino), ulteriore segno della contaminazione tra cultura orientale ed occidentale. Secondo alcuni studiosi, lo stile degli affreschi permette di datarli alla seconda metà del XII secolo; aftri attribuiscono invece agli affreschi del berna una datazione più antica, facendoli risalire aIl’Xl secolo. Le decorazioni pittoriche di Lama d’Antico, in particolare la Maiestas Domini e le icone dei santi vescovi, così come le forme architettoniche, gli spazi e gli arredi liturgici, inducono a pensare che la chiesa fosse un luogo di culto di rilevante importanza.

This church’s outstariding architecture and paintings show that 11 was a very important religious centre. The interior musi originaily have been compie tely covered in frescoes; what remains today after decades of neglect are the figurative scenes in the berna and a few icons of saints along the nave wal!s. The iunette which graces the apse is of great iconographical interest at the centre is the Majestas Domini (the Second Coming), with a depiction ot Christ inside a mandorla, an icon from the italian Norman tradition; alongside Christ are St. John the Baptist and the Virgin Mar,’, as they are in the Deesis, an icon of Byzantirle origins. lt is a/so interesting that there are saints of both Eastern and Western origins.

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