Il periodo medievale [solo testo]

*La ricerca archeologica conferma la frequentazione del sito sin dall’età preistorica, lo sviluppo del villaggio nel Medioevo e il suo abbandono probabilmente entro la fine del XV secolo. La riscoperta delle tracce degli antichi abitanti dell’area di Lama d’Antico arricchisce la conoscenza di questi luoghi e può aiutare ad interpretare alcuni dei segni presenti nel villaggio.*

La conoscenza archeologica dell’area del villaggio rupestre, nonostante la vastità e l’importanza del sito, si limitava, prima degli interventi connessi alla realizzazione del parco, a ricognizioni di superficie e ad alcuni saggi archeologici concentrati in particolare all’interno delle chiese rupestri. L’intera area del parco è stata profondamente interessata, nei secoli successivi all’abbandono del villaggio, da attività antropiche, in particolare funzionali alla conduzione dei campi, e da una frequentazione sporadica fino a tempi molto recenti, che hanno comportato profondi sconvolgimenti allo stato originario dei luoghi, La campagna di scavi connessa alla realizzazione del parco ha interessato numerose aree del villaggio, con particolare attenzione ai contesti chiusi costituiti da cisterne e fosse granarie. Di particolare interesse le informazioni desunte dallo scavo della cisterna (figura 1) posta sull’altro lato della lama, di fronte alla chiesa rupestre, che ha restituito numerosi reperti ceramici, insieme a manufatti interessanti per la ricostruzione della cultura materiale del villaggio, quali una pila ed un grosso peso di forma trapezoidale contenuti negli strati di riempimento recenti. Si tratta in particolar modo di brocche e di anforacei, recipienti atti cioè ad attingere e portare l’acqua, che confermano la loro appartenenza ad una fase di utilizzo della cisterna mostrandosi utili per definire l’ultimo periodo d’uso del manufatto. Alcuni dei vasi ritrovati (figura 3,4,5 e 6), dalle forme piuttosto standardizzate, sono stati utilizzati per lunghi periodi fino all’età moderna e pertanto non forniscono precise indicazioni cronologiche.

Il ritrovamento di una brocca trilobata invetriata policroma (figura 2), appartenente alla classe ceramica del tipo RMR (ramina, manganese e rosso), fornisce invece informazioni di rilievo sulla datazione dello strato archeologico: tale classe ceramica, comparsa alla fine del XIII secolo, è diffusissima per tutto il xlv, mentre nella seconda metà del XV secolo si assiste alla produzione degli ultimi tipi ditale ceramica, del tutto assente nel XVI. Il ritrovamento di tale brocca permette quindi di stabilire, con un buon grado di approssimazione, che la cisterna sia andata in disuso alla fine del XV secolo; è probabile inoltre, in considerazione dell’importanza della raccolta dell’acqua e della posizione centrale della cisterna all’interno del villaggio, che entro tale data sia terminato anche l’insediamento stabile di Lama d’Antico. Le indagini condotte nell’area di San Lorenzo hanno invece portato alla scoperta di quello che resta del sepolcreto posto immediatamente all’esterno della chiesa rupestre omonima. In un’area profondamente segnata da un’antica attività estrattiva e dalle continue operazioni colturali, anche recenti, sono venute alla luce due tombe, una già violata e l’altra contenente ancora i resti del defunto, seppure in pessimo stato di conservazione. La mancanza di qualsiasi oggetto di corredo rende difficile inquadrare cronologicamente la deposizione, ma la sua localizzazione, così vicina all’entrata della chiesa, la pone certamente in stretto rapporto con le fasi di vita del complesso rupestre. Le indagini archeologiche hanno portato inoltre a confermare la frequentazione del sito di Lama d’Antico in epoca preistorica dal Neolitico all’età del Bronzo (XVIII — XVI secolo a.C.). Lo sviluppo futuro delle attività di ricerca archeologica potrà aggiungere nuovi elementi utili all’approfondimento delle conoscenze sulla vita del villaggio.

There has been very littie knowledge available about the past in an area which has been so hugely Ùansformed by human activities, so much so that the original natural state has been all but destro yed. For this reason, the excavations carri ed out during the creation of the park concentrated mainly on the rainwater-cisterns and on the pits, whic.h being closed environments had been substantially protected. One of the water-cisterns contained a number of ceramics. jugs and vases, dating back to ,ust bef ore the village was abandoned. One of the vases in particular enabled archaeologists to establish that the village was most probably abandoned at the end of the l5th century. Just outside the church in the San Lorenzo area, archaeologists have found the remains of a sepulchre. Subsequent excavations con firmed that the area had been inhabited during pre-historic times, from the Neolifhic fo the Bronze Age.

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