Il villaggio rupestre [solo testo]

*Il villaggio rupestre di Lama d’Antico, tra i più interessanti della Puglia, conserva, ancora leggibili, molte delle caratteristiche proprie dell’articolato fenomeno della civiltà rupestre. Si riconoscono infatti grotte destinate a residenza, stalle, luoghi produttivi, spazi comunitari, organizzati intorno al fulcro del villaggio rappresentato dal la chiesa rupestre.*

L’insediamento rupestre di Lama d’Antico, già abitato probabilmente dal X secolo, può essere considerato tra i più vasti della Puglia, tanto che alcune stime evidenziano la possibilità che il villaggio accogliesse diverse centinaia di persone. Non è da escludere, però, come attestano i ritrovamenti archeologici, la possibilità di una continuità insediativa dall’epoca preistorica fino alle soglie dell’età moderna, con periodi di massimo utilizzo intervallati ad altri di frequentazione sporadica. Dai reperti finora rinvenuti durante gli scavi archeologici, è possibile ipotizzare come periodo ultimo di frequentazione stabile del villaggio la fine del XV secolo.

La morfologia d’impianto e l’organizzazione interna del villaggio, con l’andamento a schiera delle grotte lungo gli spalti della lama, la loro aggregazione, l’esistenza di spazi e attrezzature comuni, riflettono perfettamente gli elementi caratterizzanti la cultura dell’abitare in età medievale. Oggi è possibile riconoscere lungo la lama oltre trenta complessi di grotte, di dimensioni e forme estremamente variabili da caso a caso, di cui almeno una ventina visitabili. A queste vanno aggiunte tutte quelle che nel corso dei secoli sono andate distrutte, in seguito ai movimenti tellurici, all’azione dei fenomeni naturali e alle attività antropiche. I crolli ciclopici oggi visibili in più parti della lama rappresentano solo una minima parte di quelli verificatisi nel corso dei secoli, visto che molti grandi blocchi sono stati nel tempo eliminati per facilitare l’uso agricolo del fondo lama e per recuperare materiale da costruzione.

Le grotte — abitazione (figura 4) si dispongono su diversi livelli (figura 1), collegate da sentieri o da scalette intagliate nel banco roccioso (figura 2), in un sistema di aggregazione spontanea e, allo stesso tempo, assolutamente organica con Il luogo In cui si colloca. Molto spesso all’interno delle grotte convivevano a stretto contatto uomini ed animali, utilizzati questi ultimi, nel periodo invernale, anche come fonte di calore per gli abitanti. Alcune grotte si rivelano invece quali complessi produttivi specializzati, a dimostrazione di come il villaggio rupestre presentasse la stessa articolazione sociale ed economica del villaggi sub divo abitati nello stesso periodo. L’interpretazione dell’originaria destinazione d’uso di molti ambienti rupestri, ferma restando la diffusa promiscuità d’uso di molte grotte (abitazione ma allo stesso tempo ricovero per gli animali e spazio produttivo per le esigenze familiari), è resa in molti casi difficoltosa, oltre che per i crolli o le escavazioni successive all’abbandono del villaggio, anche a causa dell’esigenza di adattare nel tempo l’ambiente rupestre a nuovi usi, che ha determinato complesse e interessanti stratificazioni di segni.

The ancierit village of Lama d’Antico is one of the largest settlements ot its kind any’vhere in Apulia. lt was probably already inhabited from the lOth century AD, and there are vestiges of pre-historic use of the area. lt was used up unti! around the turn of the l5th/l6th centuries. Today, There are stili aro und thirty different comp!exes made up of caves of al! different shapes and sizes. The cave-houses, where animals and people lived alongside each other, are on ditferent floors, connected by paths or staircases hewn out of the rock. Some highly specialisedproduction complexes have been identified. lt is very ditficult to understand exactly what many cave areas were used far, due fo a series of collapses, excavations and adaptations (or new uses over the course of time.

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