L'acqua e le cisterne [solo testo]

*La scarsità della preziosa risorsa idrica ha da sempre indotto l’uomo a ricercare soluzioni per la sua raccolta e la sua conservazione. Le cisterne e le canalizzazioni scavate nel banco roccioso testimoniano l’attenzione e la razionalità con cui gli abitanti del villaggio rupestre si rapportavano al loro ambiente*.

Il tenitorio pugliese è da sempre caratterizzato dalla carenza di acque superficiali, per cui nei secoli l’uomo si è ingegnato a trovare le soluzioni più idonee per sopperire a tale mancanza, ottimizzando tutte le possibilità offerte dalle caratteristiche fisiche e morfologiche dei luoghi. La presenza dell’acqua, fattore determinante del processo di antropizzazione del territorio, ha infatti costituito condizione indispensabile per lo sviluppo delle comunità e per la localizzazione degli insediamenti e delle principali vie di transito. Anche nel villaggio di Lama d’Antico sono presenti numerose cisterne, scavate nel banco tufaceo con lo scopo di recuperare, conservare ed ottimizzare le scarse risorse idriche. La stessa presenza del solco torrentizio sul fondo della lama costituiva, nei periodi di pioggia, un’utile e comoda opportunità per l’approvvigionamento idrico dell’intero villaggio. Le cisterne mostrano generalmente una sezione a campana, stretta in alto, anche per ridurre al minimo l’evaporazione nel periodo più caldo, e molto più larga sul fondo.

Una delle cisterne svuotate durante gli scavi archeologici condotti nell’ambito della realizzazione del parco risulta profonda poco meno di 4 metri, con diametro dell’imboccatura di 85 centimetri e del fondo di 3.25 metri (figura i); essa permetteva di raccogliere circa 40 metri cubi d’acqua, ossia 40.000 litri. Le dimensioni e la localizzazione della cisterna descritta, all’esterno di un articolato complesso rupestre in posizione centrale rispetto all’intero villaggio, fanno supporre che si trattasse, alle stregua di quelle presenti all’esterno della chiesa di Lama d’Antico (figura 2 e 3), di una cisterna a disposizione della comunità di vicinato. Sul fondo delle cisterne è generalmente presente una vaschetta di decantazione dove si raccoglievano la terra e le impurità solide. Numerosi sono gli elementi funzionali alla raccolta dell’acqua ancora leggibili sul banco roccioso: si tratta di canalette di intercettazione e adduzione delle acque, poste sia sullo spalto della lama che lungo le pareti fino all’imboccatura delle cisterne, di vasche di decantazione per depurare le acque dai detriti, o di altri accorgimenti tesi a recuperare le acque plovane, per esempio in corrispondenza delle scale scavate nel banco calcarenitico.

In tutte le cisterne la superficie interna è rivestita da intonaco idraulico, più o meno ben conservato, che risulta in genere composto da due strati preparatori e da un sottile strato superficiale di intonachino. Per regolarizzare la superficie dello scavo e facilitare la stesura dell’intonaco, in corrispondenza delle lacune e delle asperità del banco roccioso, ed in particolare nell’attacco tra le pareti e il fondo della cisterna, venivano sistemate alcune tegole in laterizio (figura 4), che, tra l’altro, aumentavano l’impermeabilità della cisterna. La presenza dell’intonaco e le dimensioni mediamente più grandi consentono di distinguere le cisterne per la raccolta dell’acqua dalle fosse per la conservazione delle derrate alimentari. Oggi, a distanza dl secoli e nonostante la mancanza di manutenzione sui canaletti di adduzione delle acque e sulle cisterne stesse, alcune assolvono ancora perfettamente la funzione di accumulare e conservare le acque meteoriche.

There are a lot of rainwater cistems in the village ot Lama d’Antico, dug into the tufa sandstone cliftside. These served to make the most efficient use ot the scarce water resources. The water-cisterns are generally bell-shaped, narrower at the top and wider the (urther down you go. The one in the figure i is about 4 metres deep, its mouth being 0.85 metres wide, increasing fo 3.25 at the bottom, with a capacity of about 40 cubic metres of water (40,000 !itres). The remains of a number of featues used fo collect the water, including channels and settling tanks, are stili visible on the rock tace. The inner surface of the water-cisterns is a!ways ìined with waterproof plastering. This plaster, and the fact that they are much larger, distinguishes the rainwater-cisterns from the grain pifs.

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